Masai Mara, Kenya, agosto 2003. Canon EOS3, ob. Canon 300mm f4.0, Fuji Velvia 50, Scanner Nikon Coolscan V ED.
Come anticipato nell’
IDEA precedente,
"ILFUOCOIMPERFETTO" nel 2023 ha compiuto vent’anni e dunque ormai ne ha ventuno. Ciò che questa ricorrenza ha comportato potete leggerlo lì, dove si parla della proverbiale “pelle dell’orso” ma, con un certo orgoglio,
considero che a Ferragosto 2024 l’impegnativo upgrade del sito possa dirsi concluso.
Dunque le mie fotografie sono
online da molto tempo e, in origine, erano tutte scansioni di diapositive, visto che per me la transizione al digitale è arrivata solo nel 2005. Da allora non ho più scattato in pellicola ma, naturalmente ho conservato con cura il mio vasto archivio analogico e, nel tempo, ho provveduto a digitalizzare tutte le immagini che mi sembrava lo meritassero, fin dalle prime, le più “antiche”, risalenti alla fine degli anni settanta. È stato un grande impegno anche quello e ricordo, in particolare, di aver scansionato tutte le slides in cui comparivano persone. Perché le foto di coloro che abbiamo conosciuto non possono andare perdute e non si può permettere che si deteriorino. Così, durante quel lavoro ho ripercorso la mia vita e rivisto molte persone che non ci sono più o di cui semplicemente mi ero dimenticato. Un viaggio pieno di emozioni che però, a volte, mi ha lasciato un po’ scosso di fronte all’abisso degli anni.
Tutto questo mi riporta al senso profondo della fotografia. La fotografia non è semplice creazione di immagini, non fotografiamo per produrre icone da ammirare, come invece molti sembrano credere.
La fotografia coincide con la nostra vita, ne genera un’impronta; dunque ogni volta che premiamo il pulsante di scatto ne catturiamo e conserviamo un frammento, da rivedere e
rivivere quando vogliamo. La fotografia
è una macchina del tempo e può anche trasformare in arte la nostra esistenza. Dunque fondamentale, per capire la magia fotografica, è spostare il centro di attenzione dal soggetto al fotografo, perché tutto dipende da lui. È lui che sceglie ciò che vuole collocare nell’immagine e, per farlo,
ha dovuto essere lì in quel preciso istante. Non c’è altro, non c’è da richiamarsi a stili, a tecniche o artifici, si tratta solo della nostra vita. La luce del mondo attraversa i vetri e impressiona il materiale sensibile, fermando e conservando un frammento del nostro vissuto. Tutto il resto a volte è utile sovrastruttura, più spesso solo inutile orpello.
Ho fatto questa fotografia, su pellicola invertibile, proprio nel 2003, anno di nascita delle mie pagine web.
In Africa: dieci giorni al
Masai Mara insieme a due carissimi amici, fotografi come me della natura. Volevamo vedere la
“grande migrazione” e anche, se possibile, assistere al momento in cui uno di quei giganteschi branchi di gnu e zebre affrontava il fatale passaggio del fiume Mara.
La sorte fu favorevole perché riuscimmo a esserci per ben tre volte. La foto che ho scelto testimonia il momento in cui la testa del branco ha deciso di lanciarsi in acqua e affrontare tutti i tremendi pericoli che ciò comporta: annegamento a causa della corrente, predazione da parte dei giganteschi coccodrilli che infestano il Mara, agguato dei leoni che attendono voraci sull’altra sponda.
Si tratta dell'evento naturale più “forte” a cui abbia mai assistito e l’immagine, che certo non riesce a renderlo per come è impresso nel mio ricordo, rappresenta però un efficacissimo stimolo evocativo. Mancano i suoni quasi assordanti e il terribile, selvaggio odore, ma il tuffo nella memoria è vivissimo. Potenza della fotografia.
Infine, in occasione di questa importante ricorrenza non posso non ringraziare l'amico
Dioni che, da eccellente
webmaster, vent'anni fa ha creato ILFUOCOIMPERFETTO e tuttora lo segue.
Buona luce a tutti voi.
VENDERE LA PELLE DELL'ORSO