VOLARE INSIEME
Grifone Gyps fulvus. Spagna. Canon EOS-1D MarkII, ob. Canon 400mm f4.0 con duplicatore Canon 1,4X.
14 maggio 2008, 15.36.25, ISO 400, priorità dei diaframmi, AV f8,0, TV 1/500, misurazione media ponderata, compensazione -2/3, AI servo AF, scatto continuo ad alta velocità.
Post-produzione con Photoshop CS2.
Chi, come me, è appassionato di fotografia ornitologica, sa bene che per ottenere buone immagini di uccelli in libertà occorre conoscere i luoghi dove è più facile avvicinarli. Esistono, infatti, alcuni “santuari” dove specie, altrove rare o diffidenti, possono essere avvistate e fotografate con relativa facilità. E’ il caso, per fare degli esempi, delle Farne Islands in Inghilterra, dove danno gran spettacolo di sé molte specie di uccelli marini nordici, è il caso dell’isola di Texel in Olanda, dove si possono trovare grandi concentrazioni di oche e limicoli, è il caso dell’isola di San Pietro, in Sardegna, per il raro falco della regina ed è il caso del torrione di Monfrague, in Estremadura, per l’avvoltoio grifone.
Qui, dove una gran bastionata di rocce si spacca per far posto a un’ansa del Tago, ai tempi del loro dominio in Spagna, gli arabi eressero uno strategico fortilizio di pietra, di cui tuttoggi, superando innumerevoli scalini, potete raggiungere la terrazza sommitale, affacciandovi su uno dei panorami più spettacolari d’Europa.
I nidi dei grifoni sono tutti più in basso di voi, lungo i precipizi rocciosi del monte, ma anche di fronte, dall’altra parte del Tago, sulle pareti a picco del Penafalcon, che dominano il cosìdetto “Salto del Gitano”, il restringimento roccioso in cui s’insinua il fiume.
Difficile descrivere la sensazione che si prova nel veder volare quelle creature gigantesche accanto a noi, o più in basso di noi, incrociando il loro sguardo e sentendo a volte, quando sono più vicini, l’aria che fruscia rumorosamente sotto le loro ali. E’ uno spettacolo unico, che dà l’illusione di librarsi con loro, in formazione. Provare per credere.